L’AMORE NON SI COMPRA
Beh, non è proprio così, dal momento che il problema è di carattere mondiale e soggetto a diverse opinioni in merito. So che non è facile affrontare questo argomento, perché c’è il rischio di cadere nella trappola dell’azzardo; il che causerebbe disappunto o offesa per qualcuno.
Allora evito di aprire un dibattito e mi limito a considerare esclusicìvamente il testo di una mia canzone, dal titolo l’amore non si compra, composta qualche anno fa.
Si tratta di far conciliare cultura e squallori esistenziali tra loro, nel tentativo di aprire un varco nel fitto mondo della prostituzione forzata per farvi entrare -se pur con fatica- etica buon senso decoro e decenza, soli espedienti in grado di spezzare qualche catena che tiene legate al falò ragazze che hanno subito una doppia violenza:
Per prima quella dei magnacci e poi quella dei porcelli i quali, più che amore comprano il diritto possedere un corpo di donna.
E’ proprio una di queste che un non lontano giorno mi raccontò la sua storia fatta di imposizioni, di ricatti e di violenze per poi essere condotta sui marciapiedi dei viali di città, a notte, per prostituirsi.
Una donna giovane, -in evidente abbigliamento da prostituta- che forse per caso era fuori dal suo consueto lavoro notturno. La incontrai per strada. Mi fermò, mi chiese un’informazione. Nel mentre mi raggiunse un amico, Paolo, il quale vedendomi con la ragazza si sorprese, mentre, timidamente, accennò un saluto alla donna. Capii che si conoscevano; Non ci voleva poi tanta fantasia per intuire che la loro conoscenza fosse il frutto di un incontro notturno. La ragazza andò via, mentre tra me e Paolo si interpose un senso di disagio.
No, -mi disse- non pensare che…
Non penso niente -risposi- sei libero di fare quello che vuoi, del resto è la tua vita privata.
No, no, aspetta che hai capito? -aggiunse- Lo sai che non vado per prostitute, non è nel mio stile. Questa ragazza l’ho conosciuta in modo del tutto normale, un po’ come l’hai conosciuta tu. Solo che lo scenario era abbastanza diverso.
Camminava sola, a capo chino costeggiando la riva di un fiume. Io ero lì, intento nella lettura di un romanzo, commodamente appollaiato su di una panchina. D’un tratto un grido, sollevai il capo e vidi una ragazza, questa ragazza a terra. Aveva inciampato in un arbusto. Le andai incontro per aiutarla ad alzarsi e lamentò che la caviglia era dolente.
La feci accomodare in panchina perché si riprendesse e intanto conversammo per parecchio tempo, senza che né io e né lei ci rendessimo conto del tempo che passava. Mi aveva colpito al cuore, lo confesso. La sua dolcezza nei lineamenti, la sua espressione triste, la sua evidente preparazione culturale in ambito filosofico mi sorpresero. I suoi grandi occhi, però nel profondo sembrava nascondessero un… dolore? sconforto? spavento?
Non entrai nel merito e poi, lei disse che si era fatto tardi e andò via ringraziandomi e salutandomi. Da quel momento mi resi conto che come un fulmine mi era entrata nel cuore. Non la vidi più, nonostante l’abbia cercata e attesa proprio su quella panchina che ci aveva ospitato, finchè un giorno…
Era verso l’mbrunire, la vidi; in compagnia di un uomo che la teneva sotto braccio, ma forzatamente, mentre lei cercava di disvincolarsi. La scena mi fece impressione. Qualcosa non tornava. Con forza la obbligò, sospingendola, a salire su un’auto.
Non ci pensai 2 volte e avendo la mia auto tra le mani, decisi di seguirla e, giunti in prossimità di un viale solitamente frequentato da prostitute, l’auto si fermò, si aprì lo sportello posteriore e la ragazza scese e si diresse verso quel viale. Il suo abbigliamento era quello solito delle prostitute. Dev’essere che si è cambiata in auto, pensai.
Ecco, -mi disse Paolo- mi ero innamorato di una prostituta, ma non lo sapevo.
E adesso? -domandai- l’hai dimenticata? Un silenzio lungo, molto lungo, un’espressione assorta, molto assorta. Poi sbottò:
No!
Press’apoco risposi così. Dai, coraggio, ci provo io; vedo di tirarla fuori da quel casino.
L’indomani a notte inoltrata presi l’auto e lungo il viale cercavo di individuare la ragazza tra le tante che al fioco fuoco dei piccoli falò si scaldavano, in attesa di clienti. Notai una ragazza, nella penombra, le somigliava; si, era lei. Accostai la macchina e lei si affacciò dal finestrino. Un ciao, sali ed ella salì.
Ci appartammo in un luogo assegnatole e senza pramboli mi feci riconoscere come colui che il giorno prima le aveva fornito un’informazione. Lei mi riconobbe e, senza perdere tempo le spiegai la ragione del mio voluto incontro con lei. Del resto non potevo dilungarmi, perché a tempo scaduto il magnaccio l’avrebbe cercata.
La sua reazione di subito fu di disappunto; non si apettava un cliente come me… anzi, come Paolo. Mi disse: Sono prigioniera, non posso mettere a repentaglio la mia vita e quella di un possibile difensore innamorato.
Pensaci -le dissi- e se puoi, ma in fretta, fatti viva con Paolo.
La riaccompagnai al suo lucignolo e andai via stringendole il braccio in segno di un “ci conto” , mettendole in mano il prezzo della sua prestazione.
I giorni si susseguirono uno dopo l’altro, tanti giorni, troppi. La ragazza non si fece viva. Paolo pian piano si rassegnò e cercò di mettere da parte quell’amore.
Anch’io rimasi scosso; non potevo sopportare che organizzazioni criminali fossero così forti da incutere il terrore sino al punto da schiavizzare le loro vittime.
Poi, l’ispirazione. La vicenda mi aveva messo nel cuore le parole di una canzone. Ve la presento in questo video. E’ la versione musicale priva della mia voce, ma potete leggere in scorrimento il testo sincronizzato con il motivo.
IL TESTO DE:
L’AMORE NON SI COMPRA
Donna ma che storia e’ questa qua,
non mi sembra vera ma e’ così,
tu me la racconti e non vuoi
prenderti la libertà.
La violenza ha un prezzo e tu lo sai,
ma non sarai tu che incasserai,,
venderti a qualcuno, questo si,
un bastardo lo farà.
Bastardo lui, ma ti prometto io,
io trovo un posto anche per te
dove nessuno mai ferirti potrà,
dove l’amore il dolore lo annienterà
e tu potrai sorridere
quando ti accorgerai di lui,
del grande amore che ti dà
anche se sa chi sei.
Angeli in terra non ce n’e’,
qui soltanto gente come me
che non sa niente di una donna come te
nata per dare senza chiedere perché
l’amore non si compra, l’amore non si vende
eppure tu non hai la libertà.
Quando lui ti ha vista per la via
barattavi la tua compagnia,
pochi soldi e sesso senz’amore,
tu d’amore che ne sai.
Eri bella, questo me l’ha detto,
lui t’avrebbe presa con la forza
per portarti via da quell’inferno,
ma neppure ci provò.
Angeli in terra non ce n’e’,
qui soltanto gente come me
che non sa niente di una donna come te,
nata per dare senza chiedere perché,
l’amore non si compra, l’amore non si vende,
eppure tu non hai la libertà.
(Opera dell’ingegno depositata SIAE)
l’amore non si compra